Francesco Bagnaia scrive la storia della MotoGp
Francesco Bagnaia scrive la storia della MotoGp
Pecco, un capolavORO mondiale
Al pilota Piemontese basta il nono posto per diventare iridato nella classe regina. Quarto Quartararo
Pochi minuti fa a Valencia si è consumata una rimonta storica, Francesco Bagnaia su Ducati è straordinariamente, meravigliosamente, campione del mondo per la prima volta in MotoGp. Il 19 giugno è a -91 da Quartararo quando, dove nemmeno sua mamma ci credeva più, il sogno è diventato realtà; nessuno ha mai vinto il titolo rimontando un distacco così ampio. Il francese ha sicuramente avuto piazzamenti più costanti in tutto il campionato, ma Bagnaia, nonostante i cinque ritiri in stagione, ha saputo dare gas quando contava senza paura e senza dare troppo del “lei”. Sette vittorie di cui quattro di fila per Pecco, contro le tre totali del pilota di Nizza che cede così lo scettro di re della MotoGp. Il cielo di oggi in Italia si è tinto di rosso Ducati, una nuvola che si è alzata prepotente e maestosa da Borgo Panigale, passando per Chivasso nel torinese tornando poi giù verso Pesaro, città che ha adottato e poi cresciuto professionalmente il nuovo campione del mondo. Quartararo condannato oggi a vincere e sperare in un Bagnaia oltre il quattordicesimo posto per confermarsi campione, ha dimostrato di essere un pilota serio e corretto nel duello avuto a inizio gara con l’italiano. Pecco a sua volta, al quale bastava gestire la gara per ottenere il massimo, ha avuto i gioielli di famiglia quadrati. Nella lotta corpo a corpo, infatti, si è risparmiato zero. Casco contro casco, telaio contro telaio, come se non ci fosse un domani fin quando la Yamaha numero 20 è riuscita a farsi strada per provare, invano, la disperata rimonta al primo posto.
Da li Pecco ha gestito tensione e moto in maniera intelligente, controllando bene ogni curva per poi portare a casa la moto al nono posto, quanto basta. Oggi a Valencia vince Rins davanti a Binder e Martin(etor), ma poco conta. Diamo altri numeri? Diamo altri numeri, pochi però perché quelli emozionano poco, anche se la conquista di questo mondiale significa moltissimo e tanto altro. Al suo quarto anno nella top class, Bagnaia è riuscito a dare la sua seconda gioia alla Ducati, precisamente quindici anni dopo Stoner, ha riportato il binomio pilota italiano-moto italiana sul tetto del mondo cinquanta anni dopo Agostini in sella alla sua Agusta, ed è Pecco, dopo tredici lunghi e interminabili anni, ad essere il primo pilota italiano a vincere in MotoGp dopo Valentino Rossi. Un percorso il suo, iniziato nel 2007 a Codogno con la sua prima vittoria in minimoto, per poi essere campione nel 2018 in Moto2, fino a laurearsi oggi campione del mondo in MotoGp.
Celebreremo a lungo questa gioia, questa vittoria, perché questo ragazzo se la merita tutta. Probabilmente dovrà ancora rendersi conto di quello che ha realizzato, di quello che piano piano ha costruito. Oggi, sotto gli occhi del suo primo fan e amico, VR46, questo traguardo vale di ancora più. Ci vediamo il prossimo anno caro Pecco, sempre in sella alla Desmosedici ma con un nuovo compagno di squadra, Enea “la Bestia” Bastianini. Ne vedremo delle belle.