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sabato, Luglio 27, 2024
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ITALDAVIS, è storia

La compagine azzurra vince la 111° edizione della coppa Davis, l’insalatiera torna a casa.

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L’Italia vince la Coppa Davis battendo 2-0 l’Australia in finale a Malaga, e coglie il secondo trionfo della sua
storia dopo quello del 1976, in Cile. Dopo il successo di Matteo Arnaldi in singolare su Alexei Popyrin (7-5, 2- 6, 6-4), il punto del 2-0 e’ arrivato da Jannik Sinner che ha battuto in due set Alexi de Minaur, 6-3 6-0,
rendendo inutile il doppio.

Della squadra azzurra vittoriosa a Malaga fanno parte anche Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli, quest’ultimo doppista designato ma mai impiegato questa settimana da capitan Volandri, che ha preferito il pupillo Sinner anche in doppio, venendone ripagato sia nei quarti con l’Olanda che nella semifinale con la Serbia di Djokovic, battuto due volte in poche ore dal nostro campione altoatesino. L’Italia è appunto arrivata a giocarsi la finale con l’Australia dopo aver battuto la Serbia.

La semifinale era cominciata con la sconfitta di Lorenzo Musetti contro Miomir Kecmanovic. Poi è entrato in
scena Sinner con due partite stratosferiche: prima ha battuto Novak Djokovic in singolare (annullando tre
match point consecutivi da 0-40 nel terzo set) e poi ha regolato la coppia Djokovic-Kecmanovic in doppio
insieme a Lorenzo Sonego. Con la vittoria sulla Serbia, l’Italia ha ritrovato una finale di Coppa Davis che
mancava dal 1998, quando gli azzurri affrontarono la Svezia a Milano, perdendo. Prima del successo di oggi,
l’unica vittoria tricolore in questa competizione risaliva a ormai 47 anni fa. La squadra era composta da
Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e Nicola Pietrangeli capitano non
giocatore.


Un ringraziamento e un abbraccio particolare va riservato a Matteo Berrettini che è stato accanto alla
squadra. Falcidiato da fastidiosi infortuni non ha potuto prendere ufficialmente parte alla spedizione, ma in
panchina c’era e si sentiva, eccome.

Qualora la sfortuna smettesse di tormentarlo e con un Sinner così, sugli scudi, potremmo tranquillamente aprire un ciclo vincente, sapere quindi l’Italia del tennis essere la squadra da battere, ogni anno.