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sabato, Luglio 27, 2024
Calcio

LA CRISI bianco NERA

La Juventus non riesce a rialzare la testa, Allegri nervoso e squadra allo sbando

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Una Juventus così non si vedeva dalla stagione 2010-11 quando in panchina sedeva mister Luigi Delneri. 7 punti nelle ultime 8 partite sono poco roba, è un cammino oggettivamente da zona retrocessione. Sarebbe un quadro abbastanza chiaro per capire e determinare l’andamento generale di una squadra, squadra che invece fino a febbraio lottava per lo scudetto.

Qualcosa si è evidentemente rotto, è cambiato, l’ambiente non è sereno (allenatore in primis) e molti giocatori si stanno esprimendo al di sotto delle loro capacità. Non è certo del gioco di Allegri che leggerete, la sua Juventus non ha mai espresso il calcio champagne di cui tanto si parla, eppure ha vinto molto in passato che piaccia o meno. Questa Juventus è stata ricostruita dalle ceneri di un periodo storico turbolento per le note vicende extra campo, una società nuova e provvisoria ha avviato un cammino di ricostruzione con calciatori giovani e promettenti. L’ossatura rimasta è buona ma non oggettivamente all’altezza di una capolista straripante, né tanto meno delle Juventus passate che tutti ricordano.

Allegri sembrava aver ripreso in mano la squadra dopo due anni senza vincere nulla, questo brusco stop invece fa pensare che partite raggiunte e vinte nel finale siano solo il frutto di un caso e dettate dalla disperazione di una squadra che non può permettersi di perdere per così a lungo. Ora pare la verità sia venuta a galla e con una squadra poco più che mediocre mister Allegri non riesce a metterci del suo per venirne fuori davvero e consolidarsi quanto meno come seconda forza del campionato. Come aggravante sicuramente la comunicazione, palesemente inaccettabile. Ai microfoni post partita nervosismo e mai vera autocritica campeggiano ormai da molto tempo, le frustrazioni post partita di certo non giustificano risposte insolenti a domande dovute quanto banali. Sicuramente le prestazioni dei singoli non aiutano, la Juventus non ha oggettivamente un leader in campo, davanti Vlahovic ha iniziato a trovare regolarità con il gol ma è spesso isolato e impaziente, Chiesa è l’ombra di sé stesso, a centrocampo non basta un Rabiot migliore per fare la differenza se sulle fasce si fatica a crossare, e il carisma del reparto difensivo è ben lontano da quello della fu “BBC”.

Non è sicuramente un fattore di valore del cartellino la controversia, bensì quello che si esprime in campo, qui la società dovrà certamente intervenire per consegnare una squadra competitiva e determinata, l’Inter di Inzaghi per esempio, ha speso meno eppure esprime un calcio migliore e merita ampiamente il posto che occupa.Giuntoli e i suoi collaboratori dovranno fare un grande lavoro per consegnare ai tifosi una squadra che possa lottare per grandi traguardi, c’è un posto in Champions ancora da raggiungere ma certamente alla portata, una semifinale di coppa Italia alle porte, un mondiale per club conquistato e da giocare, insomma, sarebbe un peccato non colmare certe mancanze soprattutto in prospettiva futura.

Vincere aiuta a vincere e chissà che alcuni giocatori non ritrovino il loro splendore anche grazie a questo, e mister Allegri invece un po’ di tranquillità.