È ancora la Juventus di Allegri
La squadra bianco nera è reduce da otto vittorie consecutive che rilanciano le ambizioni scudetto
Ieri ha avuto luogo la diciassettesima giornata di serie A. La Juventus che ha giocato alle 18 tra le mura di casa contro l’Udinese, ha registrato il quinto 1 a 0 su diciassette partite disputate, l’ottava vittoria di fila e l’ottava partita consecutiva senza subire reti sulle dodici in totale da inizio campionato. Ovviamente, ad oggi, miglior difesa in assoluto ruotando tutto il pacchetto a disposizione. Complice l’avvio deficitario nel torneo e l’eliminazione ai gironi nella Champions League, sembrava una Juventus ormai persa, senza una vera identità, con veramente poca juventinità in campo. Sul banco degli imputati, oltre a una società dimissionaria con alcuni dirigenti veramente fuori luogo, chiaramente lui, Massimiliano Allegri. Il mister che di certo non brilla per il gioco spumeggiante ma di cui non ne è nemmeno ambasciatore, è stato più volte pregato da molti tifosi (non tutti), di alzare i tacchi e togliere il disturbo. La sua condotta post sconfitte veniva considerata arrogante e lui troppo suscettibile a qualsiasi critica rivolta al gioco poco brillante e all’atteggiamento in campo della sua squadra. Max, il mister dai cinque scudetti, quattro coppe Italia, e due Supercoppe italiane con la Juventus ha guardato avanti, e forte di questi risultati che non arrivano mai per caso, in un modo o nell’altro (che conosce soltanto lui), bene o male è riuscito a trovare una sorta di quadra a questa squadra. Ha ricompattato il gruppo e ha saputo motivarlo in una circostanza veramente precaria, per tutti. Inoltre è riuscito a raddrizzare una stagione a dir poco compromessa con una rosa onestamente poco talentuosa e molto fragile dal punto di vista fisico, motivo per il quale ha avuto finalmente il coraggio di buttare nella mischia qualche giovane di belle speranze che in casa Juventus si augurano possano trasformarsi in solide certezze, che giovino sia a livello sportivo che al portafogli. Ora i bianco neri si trovano a meno sette dalla capolista Napoli che stramerita la vetta, aspettando lo scontro diretto che si terrà venerdì prossimo proprio contro i partenopei. Vedremo quindi in questa settimana se per la squadra di Allegri sarà davvero una sorta di nuova epifania o se invece sarà stato soltanto un momento positivo assistito da buona sorte, un fuoco alimentato da paglia insomma.
Allegri lo conosciamo ormai bene, può piacere o meno come il gioco che fa vedere la sua squadra di calcio e la sua filosofia sul gioco del calcio. Sono due cose ben diverse. Lui fa giocare le sue squadre come crede sia meglio, le sue squadre sono pragmatiche perché è lui a volerle così, non perché non sia capace ad allenare. Le sue squadre non sono belle da vedere perché a lui piacciono così. Lui non cambierebbe le sue ripartenze con nessun tocco di prima in verticale esistente a questo mondo. È questione di correnti, di filosofie, non esiste chi ha ragione e chi ha torto, c’è a chi piace il bello e chi invece ripiega sulla sostanza. Vedremo quale polo pagherà di più.